Magistrati e diritto di critica
Appare di stringente attualità il tema in oggetto; pertanto, si riporta il chiaro orientamento espresso da una recente sentenza della Suprema Corte in tema, appunto di diritto di critica giudiziaria.
Il diritto di critica dei provvedimenti giudiziari e dei comportamenti dei magistrati deve essere riconosciuto nel modo più ampio possibile, non solo perché la cronaca e la critica possono essere tanto più larghe e penetranti, quanto più alta è la posizione dell’uomo pubblico oggetto di censura e più incisivi sono i provvedimenti che può adottare, ma anche perché la critica è l‘unico reale ed efficace strumento di controllo democratico dell’esercizio di una rilevante attività istituzionale che viene esercitata – è bene ricordarlo – in nome del popolo italiano da persone che, a garanzia della fondamentale libertà della decisione, godono giustamente di ampia autonomia ed indipendenza.
Cassazione civile, sez. V, tributaria, 30 Gennaio 2019, n. 19960. Est. De Gregorio