La PA risponde in solido del fatto illecito del proprio dipendente

Lo Stato o l’ente pubblico rispondono civilmente del danno cagionato a terzi dal fatto penalmente illecito del dipendente anche quando questi abbia approfittato delle sue attribuzioni ed agito per finalità esclusivamente personali od egoistiche ed estranee a quelle della amministrazione di appartenenza, purché la sua condotta sia legata da un nesso di occasionalità necessaria con le funzioni o poteri che il dipendente esercita o di cui è titolare.

Ciò quando la condotta illecita dannosa e, quale sua conseguenza, il danno ingiusto a terzi, non sarebbe stata possibile, in applicazione del principio di causalità adeguata ed in base ad un giudizio contro fattuale riferito al tempo della condotta, senza l’esercizio di quelle funzioni o poteri che, per quanto deviato o abusivo od illecito, non ne integrino uno sviluppo oggettivamente anomalo

Cassazione Sez. Un. Civili, 16 Maggio 2019, n. 13246. Est. De Stefano

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